I dolci natalizi che riempiono le tavole siciliane sono moltissimi, colorate tentazioni che solleticano il palato, testimonianza di una cultura gastronomica ricca di storia, in cui le dominazioni si sono mescolate creando un mix di sapori e odori che conquistano chi li assaggia. Ogni zona dell’isola ha i suoi tesori, custoditi in una tradizione popolare che richiama significati nascosti, oggi vi proponiamo una preparazione tipica di Messina la “nipitiddata”. Prova la nostra ricetta e stupisci i tuoi clienti con i sapori della tradizione.
Un antico dolce dalla simbologia religiosa
Una volta si aspettava il giorno dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre, affinché la pasticceria messinese si adoperasse per presentare e offrire ai suoi cittadini le “nipitiddate”, chiamate anche “niputiddate” (italianizzato nepitillata), dolcetti antichissimi della tradizione che sono protagonisti delle festività natalizie in questa zona, e che ormai sono presenti sulle tavole già dai primi giorni di dicembre. Come per molte preparazioni tradizionali, la loro origine è incerta e antichissima, secondo alcune fonti risalirebbe alle dominazioni romane e greche, secondo altri, considerando l’opulento ripieno, alle dominazioni arabe. Questo dolcetto di pasta frolla racchiude un cuore morbido, profumato e speziato. Assaporarlo è un viaggio verso sapori lontani, il suo gusto riesce a far vibrare note aromatiche che affascinano e conquistano. Come uno scrigno, il suo interno contiene i tesori dell’isola, mandorle tostate, fichi secchi, noci, uva passa, marmellata di arance amare e scorzette, ma anche cioccolato a scaglie e per finire spezie. Un dolce che ha una duplice simbologia religiosa legata alla Madonna. Da un lato la forma a stella richiama la corona a dodici stelle dell’Immacolata, dall’altra, il loro aprirsi durante la cottura rivelando la ricca farcitura, evoca la maternità di Maria preannunciando la nascita di Gesù.
Prepariamo le “nipitiddate”
Preparare dolci prodotti tipici natalizi è un modo per mantenere un legame con il territorio, è proporre un viaggio nella tradizione, un percorso sensoriale fatto di sapori e odori, sensazioni e richiami al passato, un evocare usanze e simbologie che annualmente, con forza, ci ricordano l’importanza di tramandare le nostre tradizioni, anche attraverso la preparazione delle ricette tipiche. La preparazione della nipitiddata è abbastanza semplice, la frolla deve essere sottile ed è importante amalgamare bene i tanti ingredienti che formano il ripieno.
Ingredienti
Per la frolla
500 g di farina;
250 g di strutto (sostituibile con burro);
150 g di zucchero;
4 uova;
1 pizzico di sale;
latte q.b.
Per il ripieno e per completare
1 uovo;
350 g di fichi secchi tritati;
150 g di gherigli di noce spezzettati;
50 g di cioccolato fondente a scaglie;
200 g di mandorle tostate e tritate;
100 g di uva passa;
1 pizzico di cannella;
1 chiodo di garofano in polvere
250 g di marmellata di arance amare
1 cucchiaino di scorza di arancia grattugiata (non trattata);
Zucchero a velo
Procedimento
Per fare la nipitiddata, comincia dalla frolla. Disponi la farina a fontana, aggiungi il burro, lo zucchero, il pizzico di sale e lavora il tutto con le mani. Aggiungi le uova e, se serve, il latte. Quando l’impasto è omogeneo avvolgilo nella pellicola e lascialo riposare in frigorifero per mezz’ora. Intanto prepara il ripieno. Trita la frutta secca, unisci la cannella, il chiodo di garofano, la marmellata, la scorza d’arancia e l’uovo e amalgama bene. Riprendi la frolla, stendila e ricava dei dischetti di circa 10 decimetri di diametro. Su ogni dischetto metti una pallina di ripieno e chiudi come se fosse un fagottino. Disponi i dolcetti su una teglia con carta forno e fai cuocere in forno caldo a 150° per circa 40 minuti. Durante la cottura i dolcetti si apriranno mostrando il loro goloso interno. Una volta sfornati, lascia raffreddare e completa spolverando con lo zucchero a velo.
Le nipitiddate sono pronte per essere servite ai tuoi clienti!
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