Le festività offrono il momento ideale per valorizzare le attività del settore Ho.Re.Ca.. Per i ristoratori in particolare può essere l’occasione per offrire ai propri clienti non solo piatti prelibati, ma anche esperienze che raccontino storie e tradizioni del territorio. Ne è un esempio la “cuccia” di Santa Lucia, un piatto carico di storia e sapore che in questi giorni può trasformarsi in un fuori menù davvero speciale.
La leggenda della cuccia di Santa Lucia
In Sicilia, Santa Lucia è una figura molto venerata, non solo a Siracusa, sua città natale, ma in tutta l’isola. Tradizionalmente considerata la protettrice della vista, viene celebrata il 13 dicembre con riti che si tramandano di generazione in generazione. Durante questa giornata, secondo tradizione, si evitano pane e pasta, e si privilegiano legumi, grano e piatti semplici. Il piatto simbolo della Santa è la “cuccìa”, una pietanza che prende il nome dal termine dialettale “coccio”, ovvero “chicco”. Le sue origini affondano in una leggenda. Si narra infatti che la città di Siracusa nel 1763 fu colpita da una lunga carestia e che per intercessione di Lucia, giunsero miracolosamente nel porto della città delle navi cariche di frumento. Per la grande fame, i cittadini consumarono il grano così com’era, senza macinarlo per trasformarlo in pane o pasta, ma bollendolo direttamente. Per questo motivo il 13 dicembre, nel giorno dedicato alla Santa, è tradizione evitare farinacei e gustare la cuccia, nella versione salata (grano cotto condito con sale, olio e pepe arricchito in alcuni casi con legumi) o dolce (grano cotto, ricotta, frutta candita, scaglie di cioccolato e cannella), anche se oggi non mancano interpretazioni più golose e creative.
Perché proporre specialità fuori menù
Sfruttare il fascino delle festività e della storia siciliana per arricchire il menù è un ottimo modo per coccolare la clientela. Proponendo la “cuccia” offri una pietanza ricca di storia e significato che va oltre il semplice pasto. Se poi la accompagni al racconto della leggenda attraverso un piccolo aneddoto nel menù o una breve spiegazione, valorizzi le radici e crei un’esperienza unica che affascinerà anche il turista, che potrà scoprire un piatto legato a una usanza locale ed entrare così in contatto con l’autenticità del territorio. Puoi proporre sia la versione salata che quella dolce, magari in porzioni ridotte, per permettere ai clienti di assaggiarle entrambe e, per evocare un senso di tradizione, puoi servirla in ciotole di ceramica artigianale.
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