IL FINOCCHIO, CURIOSITÀ DI UN ORTAGGIO BUONO E SALUTARE

Il finocchio è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Apiaceae, il suo uso in cucina è molto versatile ed il suo sapore zuccherino che richiama l’anice, lo rendono un ingrediente ideale da gustare crudo o cotto, perfetto in moltissime preparazioni.

Molteplici usi e svariati benefici

Il finocchio, ortaggio invernale che però ormai si coltiva quasi tutto l’anno, è conosciuto dai tempi degli antichi egizi e greci e ci sono testimonianze della sua coltivazione già dal XVI secolo. Selvatico o coltivato, ne esistono diverse varietà. Nei nostri reparti di ortofrutta troverai i più croccanti e gustosi.

 Molto saporito e croccante è il Grosso di Sicilia, caratterizzato da maturazione media, con grumoli tondi e compatti.

Semi, foglie, steli o grumoli, del finocchio si può consumare tutto ed è tutto buono. Sono moltissimi i modi in cui puoi servirlo ai tuoi clienti. Con i semi si aromatizzano sughi, pesce e carne, o si insaporiscono pane e formaggi. Con foglie e steli si dona un sapore particolare al brodo. Si può gustare crudo in insalata condito con un filo d’olio d’extra vergine d’oliva, o cotto gratinato in forno, brasato, a vapore o arrostito, come ingrediente di un saporito primo o di un gustoso contorno o secondo, per un salutare estratto o per una tisana, siamo sicuri che usi questo ortaggio per moltissime ricette. Buono e croccante, il finocchio ha anche molte qualità benefiche. Conosciuto per le sue proprietà digestive, drenanti e depurative, contiene per il 93% acqua, ha pochissime calorie ed è ricco di fibre. Contiene molto fosforo, magnesio, calcio e potassio utili contro la stanchezza e per rafforzare le ossa, è ricco di antiossidanti ed è fonte naturale di vitamina A, B e C.

Lo sai che …?  Alcune curiosità sul finocchio

I finocchi, anche se non esistono piante “maschio” e “femmina”, vengono distinti così in base alla loro forma: i “maschi” hanno un aspetto più arrotondato e vengono in prevalenza consumati a crudo, mentre le “femmine” si presentano con una forma più allungata ed appiattita e vengono principalmente gustate cotte.

Il termine “infinocchiare” deriva dall’usanza nel passato di servire finocchio fresco, o i suoi semi, insieme al vino di bassa qualità, perché la sua nota aromatica ha la capacità di modificare un po’ la percezione del gusto, rendendo il sapore di ciò che si assume dopo averlo mangiato più dolce e gradevole.

Contiene l’anetolo, una sostanza capace di lenire i dolori addominale e che gli conferisce il caratteristico sapore di anice.